Piedimonte di Barano d'Ischia
La contrada di Pieo descritta in un testo del 1822
Un piccolo casale, chiamato Piéo, perché costruito ai piedi d’un monticello che non è altro che una continuazione dell’Epomeo. Le casettine sparse, distanti l’una dall’altra ma senza perdersi di vista, nei fertili campi e su un poggetto mezzo coltivato e mezzo selvaggio formano un paesaggio d’un bel pittoresco. Enormi fichi d’India e agavi servono di siepe ai campi. In nessuna parte dell’isola le viti attorcigliate agli alberi raggiungono una tale altezza; pioppi, querce, castagni e noci crescono alla rinfusa in mezzo ai campi sui quali Bacco e Cerere versano in abbondanza i loro doni più belli. Quest’incantevole angulus terrarum associa i vantaggi della Pianura Campana e quelli d’una valle elevata ed isolata: l’aria è pura, ma meno viva e meno impregnata di esalazioni saline che in altre parti dell’isola. Non esitiamo a dirlo: è il soggiorno più salubre dell’isola, quello che più conviene a colui che ha solo bisogno di cambiar aria, senza dover ricorrere alle acque minerali. Ogni cosa è curativa nel tranquillo ricetto di Piéo e, se si desidera un panorama più ampio, basta salire sulle colline d’intorno, soprattutto su una delle meno alte che è situata ad est: si domina Borgo d’Ischia, il Castello e le rive, che distano da Piéo soltanto due miglia e mezzo. Si gode da queste colline anche la vista del Golfo di Napoli con le sue isole e promontori. Una strada molto comoda e frequentata conduce da Borgo d’Ischia a Piéo ed è veramente strano che la gente più agiata dell’isola, come anche i Napoletani, non diano la preferenza a Piéo per la villeggiatura, cioè, il soggiorno di qualche mese che abitualmente fanno ogni anno alla campagna. Significa disconoscere gli effetti salutari che una dimora un po’ prolungata in quest’incantevole valle produrrebbe nel fisico ed il morale dell’uomo, soprattutto d’estate, quando la frescura e l’ombra sono un vero bisogno sotto questo cielo di fiamme. Da Pieo si discende, senz’accorgersene, fino agli archi dell’acquedotto, in fondo alla Pianura di Campagnano e si raggiunge in seguito, mediante una salita corta e molto agevole, la cima d’un poggio che con la sua pendice opposta forma la parte più bella del territorio del Borgo d’Ischia, lungo il mare. Invece di discendere in linea retta, faremo ancora il giro della base dell’Epomeo, da Piéo fino al Cretaro, al di sopra di Casamicciola. Pochi stranieri si allontanano dalla strada che generalmente si segue per percorrere questi luoghi solitari e selvaggi, ma pieni d’oggetti che possono ben far dimenticare un piccolo soprappiù di stanchezza che quest’ultima escursione provoca.
Oggi piedimonte è una frazione del comune di Barano d'Ischia, molto viva, con la chiedsa di S. Maria La Porta, a tre navate, del tardo Settecento, sorta su un’antica cappella del 1756, una scuola e tante attività commerciali.