Palazzo antiche Terme comunali di Ischia
Nel 1840, grazie all’interessamento di personalità altolocate, forse anche dello stesso re Ferdinando II, la situazione sembrò destinata a cambiare. L’architetto Ranieri elaborò un progetto, ma l’Intendente ritenuto eccessivo il preventivo, nel maggio 1842 mandò a Ischia l’architetto Gaetano Fazzini, per realizzarlo con una minore spesa.
Il nuovo edificio di aspetto neoclassico fu consegnato nell’ottobre 1845 e rispondeva all’esigenza di aumentare e migliorare la ricettività, senza tralasciare l’aspetto estetico della costruzione, che si collocava nelle vicinanze del Palazzo Reale.
L’edificio era ad un solo piano, con un ampio ambulatorio d’ingresso che precedeva tre grandi sale di aspetto, dalle quali si accedeva al gabinetto di consultazioni mediche ed all’ufficio di amministrazione.
I camerini erano distinti in tre classi ed erano ampi e aerati.
Nel 1952 si verificarono danni alla volta del grande salone centrale e nel 1955 prese consistenza l’idea di ampliare le Terme comunali sopraelevandole di un primo piano e costruendo un albergo termale. Il 28 maggio 1956 il Comune d’Ischia stipulò una convenzione con la CIATSA, rappresentata dal Conte Marzotto. In base a tale accordo, la CIATSA si impegnava a realizzare a sue spese la sopraelevazione, con18 camerini e altri 10 vani, mentre il Comune forniva in cambio all’ Albergo Jolly della CIATSA, che era in costruzione, l’acqua termale ed i fanghi necessari. (P. BUCHNER, 1959).
La facciata principale è decorata in finto bugnato e nella parte centrale presenta una apertura di tre arconi sorretti da pilastri fiancheggiati da colonne.
Il piano terra è completato da due stanze laterali, ognuna con cinque camerini da bagno ed altri due ambienti a destra e a sinistra, per il riposo ed il trattenimento dei bagnanti.
Oggi le terme sono state trasferite in un più moderno complesso termale e glia ambienti delle terme sono occupati in parte dagli uffici comunali e in parte utilizzate per organizzare eventi culturali.